Non basta essere bravi, creativi e originali per spaccare sui social

Non basta essere bravi, creativi e originali per spaccare sui social

Quando in un’azienda si decide di affidare la gestione della propria comunicazione social a un consulente esterno o a un’agenzia spesso non si considera una quota di budget da destinare alle sponsorizzate. Si considera, infatti, solo il costo per il lavoro di gestione da parte del consulente.

Qua possono aprirsi due scenari:

  1. il consulente, durante i primi incontri, insiste sulla necessità di avere a disposizione un budget per le sponsorizzate il cliente si irrigidisce, perché fa subito la somma tra l’importo per il lavoro del consulente e l’importo destinato alle sponsorizzate e comprende che il budget che aveva pensato di destinare alla comunicazione social è più o meno raddoppiato;
  2. il consulente non comunica la necessità di avere a disposizione un budget per le sponsorizzate, pensando forse di riuscire a portare a casa buoni risultati con foto spettacolari, ottime grafiche, testi perfetti, video originali e grande creatività. Inizia quindi a lavorare ma non raggiunge gli obiettivi. Anzi, porta a casa risultati scarsi.

In entrambi i casi il rischio di perdere il cliente è alto: nel primo caso per mancanza di budget adeguato, nel secondo per mancanza di risultati. Nel primo caso lo perdiamo subito ma dimostriamo professionalità e guadagniamo stima e rispetto, nel secondo caso lo perdiamo dopo qualche settimana di lavoro, ma l’addio è definitivo.

Purtroppo, oggi non basta essere bravi, creativi e originali per spaccare sui social. Fare comunicazione social e raggiungere gli obiettivi di marketing, specialmente su Facebook e Instagram, senza un budget congruo da investire in campagne pubblicitarie comporta l’altissimo rischio di avere zero risultati.

Inserzioni Sponsorizzate Facebook

Per quale motivo?

Il numero di persone che puoi raggiungere in maniera organica (cioè senza pagare ma semplicemente scrivendo un post) è negli anni diminuito in maniera drastica e in futuro la situazione può solo peggiorare. Questo perché Meta (Facebook e Instagram) è un’azienda privata pertanto punta a fare il maggior profitto possibile restringendo la portata organica in favore di quella a pagamento, e anche perché ogni giorno il numero di persone, pagine e gruppi che si iscrivono alla piattaforma aumenta creando un effetto saturazione.

Proviamo a essere più chiari con un esempio: se oggi sui social ci sono 10 aziende e io mi collego 10 minuti al giorno, ogni azienda potrebbe avere 1 minuto di tempo per mostrarmi i suoi contenuti, ma se domani le aziende saranno 20 e io mi collegherò sempre 10 minuti al giorno, il tempo utile per mostrarmi i contenuti sarà di 30 secondi, se dopodomani le aziende saranno 30, il tempo sarà di 20 secondi, e così via. In sostanza: più passa il tempo, più aumenta la concorrenza, meno contenuti saranno visibili.

L’effetto saturazione comporta anche un aumento dei costi delle inserzioni a pagamento, in quanto se ci sono più aziende che competono per raggiungere quell’utente/obiettivo, vincerà la corsa chi paga di più. Il sistema che gestisce le inserzioni è, infatti, un meccanismo ad asta.

A questo si aggiungono altri due elementi importanti.

È possibile raggiungere chi visita il tuo sito web, gli utenti simili ai tuoi clienti migliori (Meta chiama questa tipologia di pubblico LOOKALIKE), chi abita vicino al tuo negozio, chi ha determinate caratteristiche anagrafiche o determinati interessi, solo con le campagne a pagamento.

Infine, e cosa non da poco, tutti gli strumenti che ti garantiscono un ritorno migliore in termini di investimento e performance sono a pagamento: retargeting dinamico, lead ads, campagne per conversione, ecc…

In conclusione, pensare di fare marketing sui social media senza considerare un budget per le campagne è davvero rischioso, in quanto si andrà a pubblicare contenuti che vedranno solo poche persone e il rischio di sprecare tempo e soldi è davvero alto.

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