Osservatorio Quirinale è un progetto frutto della collaborazione tra Blogmeter, azienda italiana di social intellingence e listening che nasce a Milano nel 2007, e Arcadia, con l’obiettivo di censire giornalmente il mood della Rete in previsione dell’elezione del Presidente della Repubblica.
Mood del 30/01/2022
È stata una settimana decisamente fuori dall’ordinario, a tratti marziana per come sono state stravolte senza pudore le regole e le convenzioni che la politica ci aveva abituati da decenni a seguire per capirla e decifrarla. Invece, come diceva brillantemente Ennio Flaiano, ogni giorno siamo passati dal “certo, certissimo, anzi probabile”, fino alla conclusione arrendevole di ieri pomeriggio che ha portato alla rielezione, per impraticabilità del campo da parte della politica stessa, di Sergio Mattarella.
Ma come ne escono i leader dei diversi partiti o, meglio, qual è la radiografia che ci restituiscono le piattaforme social dei protagonisti della settimana “quirinalizia”.
A vincere, questa volta nonostante i proclami disattesi giunti da più parti, è una donna: Giorgia Meloni è la sola e unica regina dei numeri.
Prima in tutte le classifiche che abbiamo stilato:
- 1.695.000 Reaction totali raccolte su Facebook, Instagram e Twitter
- 80,11% di like sul totale delle reaction
- 5.000 nuovi follower che si aggiungono al 1.163.512 di Twitter
- Il mood positivo al 45% il più altro tra tutti gli altri leader negli ultimi due giorni
- Il presidio delle piattaforme con il 46% di menzioni e il 27,4% dell’engagement complessivi ottenuti dai leader.
Il centro-destra almeno per come l’abbiamo imparato a conoscere fino a ieri, si è definitivamente liquefatto con l’elezione bis di Mattarella e da questa implosione è nata la social star Giorgia Meloni, ma dietro questo successo si segnalano anche le performance di Enrico Letta e Matteo Renzi, mentre Giuseppe Conte pur registrando un mood di poco sotto alla leader di Fratelli d’Italia chiude questa settimana perdendo 2.000 fan su Facebook e 1.500 su Instagram, piccolo segnale di quella fragilità, dopo quasi cinque anni di governo, che il Movimento 5 Stelle sta vivendo al proprio interno.
Mood del 29/01/2022
Mai come in questa elezione del Presidente della Repubblica, la Rete e i social hanno amplificato la distanza tra i tempi delle liturgie costituzionali e quelli che dominano la democrazia dei like, con i leader politici affannati in una perenne corsa per arrivare primi al botteghino delle reactions.
“La democrazia liberale richiede pazienza, tolleranza e prospettiva, ma torrenti di esperienze sensoriali – scrive Tom Nichols in Our Own Worst Enemy – cancellano queste virtù”, rendendo del tutto incomprensibile alla maggioranza dei cittadini-utenti alcune delle regole fondative del governo delle istituzioni.
Queste regole hanno un proprio vocabolario, rimasto sostanzialmente immutato in tutti questi anni, rispolverato per raccontare dal di dentro l’evolversi delle singole giornate, ma che fino a oggi non era stato mai censito a partite dai social. Un mini dizionario composto dai dieci termini che meglio hanno segnato fino a oggi l’elezione del tredicesimo Presidente della Repubblica messi in fila seguendo l’ordine decrescente del numero di menzioni.
Sul podio sale al primo posto “Quirinale” che conquista la pole position, con poco meno di trentamila menzioni raccolte su Facebook, Instagram e Twitter, mentre la piazza d’onore è appannaggio di “Colle” che, insieme a Quirinale, simboleggia per antonomasia la Presidenza della Repubblica, che di menzioni ne ottiene esattamente un terzo. La medaglia di bronzo in questa speciale competizione cinge il collo al termine “Leader”, con più di seimila menzioni.
Mood del 28/01/2022
Con il sacrificio della candidatura di Maria Elisabetta Casellati, a molti apparsa a dir poco incomprensibile, l’impasse, almeno nelle forze politiche di centro-destra orfane di Silvio Berlusconi, è servito.
Eppure a dar credito alle voci della Rete, seppure nel Paese digitale, la Presidente del Senato non godeva di un sentiment positivo, anzi il 55% delle reazioni raccolte nell’ultima settimana hanno fatto registrare un segno negativo. Tra la platea ristretta dei “grandi elettori” il mood che ha contraddistinto i post social che riguardavano la Casellati è stato positivo per il 48% circa.
Una distanza tra il Paese reale e il “Palazzo” che si è rinnovata con la medesima polarità anche quando per monitorare la Rete abbiamo scelto come bussola la parola “Quirinale”. Infatti, se per gli utenti online la relazione con il simbolo per antonomasia della Presidenza della Repubblica è negativa per il 54%, confinando la ricerca, sempre negli ultimi sette giorni, ai soli “grandi elettori” impegnati oggi in un doppio turno di votazioni, il sentiment negativo si ribalta è si trasforma in positivo con la quota del 50,35%.
Infine, questa quinta giornata di votazioni e di rincorse al nome che metta tutti d’accordo si è chiusa con la “musata” presa da Matteo Salvini che al momento non trova riscontro nelle reazioni della Rete. Sia nella vasta platea degli utenti e sia in quella numericamente meno ampia dei “grandi elettori” il mood nei confronti del leader della Lega è sorprendentemente identico. Un dato che può essere interpretato con il controllo e il presidio reticolare che lo stesso Salvini fa da anni delle piattaforme di social network.
Mood del 27/01/2022
E anche la quarta votazione è scivolata via con l’astensione dei grandi elettori di centro-destra, le schede bianche lasciate nell’urna dai delegati di centro-sinistra e un’incertezza che ancora domina l’orizzonte della quinta chiama prevista per domani mattina.
Questa quarta giornata della settimana presidenziale intanto è segnata dal “fattore C” che contrassegna la prima lettera dei cognomi dei “quirinabili” messi in campo dalle varie cordate politiche per cercare di rompere i rispettivi blocchi: Casini, Casellati, Crosetto e, ultimo solo in ordine di comparsa sullo scacchiere, Cassese.
Dei quattro moschettieri quello che più di tutti riesce a generare un’empatia da parte degli utenti è proprio l’ex deputato piemontese che raccoglie in due giorni, dall’endorsement avuto da Fratelli d’Italia, un mood positivo pari al 55% lasciandosi così alle spalle gli altri “colleghi” superati abbondantemente anche nel numero delle menzioni e dell’engagement complessivi.
Una parziale rivincita su Crosetto se la prende il professore Sabino Cassese, che nella ripartizione delle fonti che hanno ospitato il parlato può fregiarsi di un 16% ottenuto su Twitter che rimane la piattaforma social più pensante. Infine, online dopo le prime tre votazioni riprende corpo il dibattito sull’elezione diretta del Capo dello Stato con Giorgia Meloni a far da apripista sfruttando il risultato della votazione a favore di Crosetto e il post di Vittorio Sgarbi contro il timore che dopo la scelta del Presidente della Repubblica si possa tornare al voto.
Mood del 26/01/2022
Si è chiuso anche il terzo giorno di votazioni e nel mare magnum delle 412 schede bianche, avanzano timidamente anche le candidature di Guido Crosetto, votato non solo dai delegati di Fratelli d’Italia, e quella di Pierferdinando Casini che di preferenze ne raccoglie 52.
Negli ultimi due giorni la Rete sembra apprezzare l’attivismo dei segretari di partito che in attesa dei prossimi giorni si portano a casa un mood per nulla penalizzante. Fatta eccezione per Giuseppe Conte, unico tra i leader a non sedere il Parlamento, che supera il 50% di mood positivo, sono da segnalare le quotazioni in rialzo per Matteo Renzi, infatti per la prima volta da diverse settimane a questa parte il sentiment per il fondatore di Italia Viva tocca quota 40%.
Mentre tutti gli altri leader si devono accontentare di dividersi le percentuali nella fascia del 30%: Matteo Salvini, Roberto Speranza ed Enrico Letta fanno registrare un mood positivo al 37%, mentre Giorgia Meloni si ferma poco sotto e precisamente al 34%.
Giuseppe Conte e Giorgia Meloni riescono a differenza dei loro colleghi prendersi una quota ampia di parlato su Facebook e cedono invece nella ripartizione delle fonti a Enrico Letta, Matteo Renzi e Roberto Speranza una quota più ampia di presidio di Twitter.
Mood del 25/01/2022
Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani hanno lanciato nel pomeriggio la rosa ristretta dei candidati che il centro-destra offre agli altri leader di partito e ai grandi elettori e, in questa, a raccogliere il sentiment più alto in Rete è Carlo Nordio, il cui nome era già ieri mattina ufficializzato proprio dal leader di Fratelli d’Italia.
L’ex procuratore aggiunto di Venezia raccoglie negli ultimi sette giorni un 53% di mood positivo e ben 721 menzioni totali, distanziando così sia l’ex ministro Letizia Moratti, che incassa invece il 42%, sia Marcello Pera, già presidente del Senato, che fa registrare sul suo nome un mood positivo del 36%.
Mentre i nuovi king maker quirinalizi, da Enrico Letta a Giuseppe Conte, da Matteo Salvini a Giorgia Meloni continuano a ritmo serrato a immergersi in telefonate e incontri più o meno segreti, è da notare il tenore dei post pubblicati dai delegati regionali: arrivati a Roma per l’elezione del Presidente della Repubblica hanno raccontato sui loro canali social l’emozione e l’entusiasmo di poter essere tra gli elettori del successore di Sergio Mattarella.
Tutti tranne uno.
Mood del 24/01/2022
L’uscita di scena di sabato pomeriggio da parte del leader di Forza Italia sembrava che sulle prime avesse sbloccato l’impasse per la convergenza ampia su un nome condiviso, ma a quanto pare, visto l’orientamento delle maggiori forze politiche di superare il primo giorno di “chiama” scegliendo di votare scheda bianca, la situazione è ancora nebulosa.
L’unica certezza, al momento, è rappresentata dall’endorsement di Carlo Calenda nei confronti dell’attuale titolare del Dicastero di Grazia e Giustizia, Marta Cartabia che nelle ultime ore si prende il ruolo, fino a l’altro pomeriggio di Silvio Berlusconi, di nuova sparring partner di Mario Draghi.
Infine, dall’analisi dei post pubblicati di recente ciò che appare inusuale è il silenzio prolungato dei leader pentastellati, Conte e Di Maio in testa, che sembrano essersi eclissati dal dibattito presidenziale sul quale, come già sottolineato ampiamente, sono intervenuti per lo più deputati e senatori di secondo piano.
Mood del 23/01/2022
Nel post pubblicato ieri sera alle 19.42 sulla pagina Facebook con il quale Silvio Berlusconi ha annunciato la sua decisione di ritirarsi dalla corsa al Colle, scrive testualmente: “ho verificato l’esistenza di numeri sufficienti per l’elezione… ho deciso di compiere un altro passo sulla strada della responsabilità nazionale, chiedendo a quanti lo hanno proposto di rinunciare ad indicare il mio nome per la Presidenza della Repubblica”.
Quindi restando fermi sui numeri, non quelli dei voti dei “grandi elettori” ai quali faceva riferimento il leader di Forza Italia, ma quelli generati dalla Rete sin dal pomeriggio e immediatamente dopo la pubblicazione del post, è innegabile la capacità di ritagliarsi ancora una volta il ruolo di king maker dell’arena mediatica.
La centralità di Silvio Berlusconi nel dibattito online dedicato all’elezione del Presidente della Repubblica è rimarcata anche dall’analisi della sua pagina Facebook. Nelle ultime quattro settimane, infatti, è cresciuto spontaneamente il numero di fan di oltre 4 mila nuovi follower, il tasso di reazione ai post è passato dallo 0,89% al 4,9%, così come l’engagement, ovvero la partecipazione spontanea dei fan a condividere la propria opinione su un determinato contenuto, è salita dallo 0,64% al 4,9%.
Mood del 22/01/2022
Il settennato di Sergio Mattarella si chiude con un anno digitale da record. Il Presidente della Repubblica infatti si porta via dal Quirinale una vagonata di menzioni, poco sotto le 71 mila citazioni, ma soprattutto si congeda dagli italiani con un mood positivo al 45%.
Negli ultimi dodici mesi la quota dell’engagement – che misura la capacità di coinvolgimento degli utenti della Rete che si relaziona con la chiave di ricerca “Sergio Mattarella”, associata alla declinazione “presidente” – si è mantenuta sulla costante media di 1 milione, per raggiungere il proprio picco di oltre 4 milioni solo una volta, lo scorso luglio.
Altro elemento indiscutibile è la centralità riconquistata online da Silvio Berlusconi, tant’è che a prescindere dal mood della Rete ha lungamente dominato le classifiche delle menzioni e dell’engagement. Quindi chapeau al leader di Forza Italia. Non era semplice scalzare i mostri sacri dei social, Salvini e Meloni in testa, ma l’operazione marginalizzazione è riuscita pienamente.
Infine, è curioso notare come anche Radio Maria si è lanciata nel dibattito online sul futuro Presidente della Repubblica, postando su Facebook la propria speranza che il successore di Mattarella possa essere finalmente una donna.
Mood del 21/01/2022
Il tempo per le alleanze e le convergenze inizia a ridursi per tutti, sherpa e “quirinabili” in primis, e come prevedibile anche in Rete e sulle piattaforme social iniziano a prendere corpo e forma alcune posizioni fino a oggi ancora nebulose.
Un primo elemento da sottolineare riguarda la crescita del parlato – legate al tema polarizzante dell’elezione del Capo dello Stato – che riguarda Mario Draghi. Per il presidente del Consiglio, da giovedì 19 a venerdì 20, il sentiment cresce di 8 punti percentuali, dal 30 al 38% in presenza altresì di un’impennata delle menzioni che passano da 189 a 292.
Nel mentre, il leader di Forza Italia pur conservando una centralità nel dibattito digitale, per menzioni e mood, inizia a mostrare segni di “stanchezza”, infatti il mood cala di poco, dal 37 al 36% e le menzioni pur in crescita non spiccano il volo. Da segnalare, per quanto concerne il mood della Rete, un incremento di sentiment e di menzioni del senatore Pier Ferdinando Casini, che sta giocando una partita ancora tutta carsica.
Questa giornata di monitoraggio della Rete e dei social non può concludersi senza registrare il post pubblicato, ieri giovedì 20 gennaio, dalla pagina Facebook di Radio Maria, che addirittura si prende il secondo gradino del podio, dietro a Matteo Salvini e prima di Carlo Calenda, tra le pubblicazioni con maggior numero di interazioni, circa 1.000, con l’utilizzo della keyword “Quirinale” e la battaglia per l’elezione di un Presidente donna.
Mood del 20/01/2022
Se la Carta Costituzionale prevedesse l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, allora forse si potrebbe ipotizzare un cammino più semplice per Silvio Berlusconi, che a pochi giorni dalla convocazione del Parlamento in seduta comune, si può consolare con il sentiment positivo della rete al 37%, decisamente più solido di quello raccolto dal suo principale competitor, il premier Mario Draghi (30%).
Ma, come sappiamo, a decidere il nome del successore di Sergio Mattarella saranno i 1.009 “grandi elettori” che dovranno riporre nell’urna la scheda con la loro preferenza e in questo caso, seppur il gradimento nei confronti del leader di Forza Italia è più ampio rispetto alla quota raccolta in Rete, la distanza da quello incassato da Mario Draghi è decisamente più ampia, quasi incolmabile.
Il monitoraggio di Osservatorio Quirinale si chiude con la sottolineatura del post pubblicato da Emma Bonino, sia su Facebook che su Instagram, a proposito della possibilità, avanzata da più parti, di candidare una donna al Colle.
Mood del 19/01/2022
La platea dei “grandi elettori” è definitiva dopo l’elezione degli ultimi delegati in rappresentanza della Toscana, dall’Emilia Romagna e dal Trentino-Alto Adige, ma a dire il vero, dal monitoraggio dei post pubblicati sulle piattaforme social ieri e oggi, emerge in modo chiaro l’incertezza che ancora governa le scelte strategiche delle due coalizioni e dei leader politici che rimangono sostanzialmente silenti rispetto alle alleanze per la corsa al Colle.
Al momento a dettare l’agenda delle discussioni social troviamo i parlamentari per lo più le “seconde fila” che in questi giorni riescono a ritagliarsi una centralità che tra qualche giorno dovranno inevitabilmente cedere ai leader dei rispettivi partiti e schieramenti.
Se spostiamo l’attenzione sui post che hanno sviluppato la fetta più consistente di engagement utilizzando la keyword “Quirinale”, è da segnalare la crescita dei profili social di esponenti dem, fra tutti, l’ex ministro Francesco Boccia in compagnia di Raffaela Paita, e l’ex ministra delle politiche agricole, fedelissima renziana, Teresa Bellanova.
Mood del 18/01/2022
Con i delegati eletti in giornata in Trentino-Alto Adige, Emilia Romagna e Toscana, le uniche tre regioni che ancora non avevano indicato i propri rappresentanti territoriali, si è completata la platea dei “grandi elettori” e da domani oltre al mood della Rete sarà possibile anche tracciare quello generato dai post social che saranno pubblicati dai 1.009 decisori, pronti da lunedì 24 gennaio a scegliere il tredicesimo Presidente della Repubblica.
Intanto, è possibile aggiornare la Top Ten dei post pubblicati ieri, lunedì 17, e oggi, martedì 18, dei parlamentari italiani che nel testo hanno utilizzato la keyword “Quirinale”.
È significativo sottolineare come solo Matteo Renzi, tra tutti i leader politici, ha scelto di pubblicare un contenuto dedicato al tema dell’elezione del Presidente della Repubblica. Il senatore toscano è decimo nella Top Ten dei leader.
Mood del 17/01/2022
A sette giorni esatti dalla prima seduta, convocata per lunedì 24 gennaio, la platea dei grandi elettori chiamati a scegliere il successore di Sergio Mattarella sta iniziando a scaldare i motori della polarizzazione.
Un primo evidente indizio che il dibattito nei prossimi giorni sarà monopolizzato dai nomi e profili dei possibili candidati è nella classifica degli hashtag più utilizzati dai parlamentari italiani tra ieri, domenica 16, e oggi, lunedì 17.
#Covid, che avrebbe dovuto presidiare la maggior parte delle discussioni è solo ottavo, mentre al secondo e al terzo posto della Top Ten Hashtag troviamo #presidentedellarepubblica e #quirinale, mentre #berlusconi al momento è “solo” settimo.
Anteprima del 14/01/2022
L’ascolto della Rete con il censimento qualitativo dell’interazione da parte degli utenti con la singola keyword – rappresentata dal nome dei potenziali candidati al Quirinale – ci restituisce il dato del mood, ovvero un valore che raccoglie la percentuale di documenti che contengono un’opinione positiva, negativa e mixed rispetto alla chiave di ricerca. Ogni messaggio ha un’unica indicazione e polarizzazione e segue quindi la regola “un messaggio, un mood”.
Gli insight elaborati per Osservatorio Quirinale – che è opportuno rammentare non sono dei sondaggi demoscopici e non hanno una funzione predittiva – avranno un doppio binario esplorativo. Da un lato l’ascolto si “limiterà” al solo pubblico dei 1.007 grandi elettori -salvo integrazioni-, ovvero ai loro canali social, che parteciperanno alle convocazioni del Parlamento in seduta comune dal prossimo 24 gennaio, dall’altro ampliando i confini digitali del listening alla Rete saranno registrate tutte le interazioni espresse quotidianamente dagli utenti sulle keyword nominative dei candidati.