Domenico Giordano

Prima che il suo crociato anteriore sinistro decidesse di ritirarsi a vita privata, il basket del sabato pomeriggio era la terapia settimanale per bilanciare l’insoddisfazione di non aver realizzato quanto sognato, per correggere vecchie paturnie, ma soprattutto per pensare alla prossima campagna elettorale.

È miope quanto basta, sannita di nascita e pur se cresciuto in una famiglia di “meccanici” rimane strutturalmente incapace di svitare, avvitare e martellare.

Legge di tutto solo se l’inchiostro si sposa con la carta, altrimenti: desiste! Gli piace il fragoroso rumore del silenzio che chi vive in una remota provincia dell’Impero conosce bene, apprezza e insegue.

Cresciuto con Jeeg Robot e Holly e Benji, maturato con Miami Vice, ha fatto in tempo a seguire gli ultimi congressi democristiani e socialisti. Ha conosciuto Ciriaco De Mita, gli manca Giulio Andreotti, ha incrociato Clemente Mastella, Massimo D’Alema e Gianfranco Fini. In anni recenti, ha selfato con Matteo Salvini e Giorgia Meloni, ma alla fine si è perdutamente innamorato, purtroppo non ricambiato, di Vincenzo De Luca.