Su quanti canali social deve investire una piccola azienda?
Oggi proviamo a rispondere a una domanda che i clienti ci fanno spesso durante gli incontri e le consulenze.
“So che i social sono uno strumento importante da utilizzare per il marketing e la comunicazione della mia azienda, ma io su quali piattaforme dovrei puntare?”
In linea generale, rispondiamo che bisogna investire sulla piattaforma dove è presente la sua fetta di pubblico e su quello che funziona meglio per il suo settore merceologico.
Ad esempio: se il nostro cliente ha un’azienda specializzata in vendita di concimi per l’agricoltura, molto probabilmente il suo pubblico sarà presente più su FB che su IG o TIKTOK, perché stiamo parlando di persone che probabilmente hanno un’età superiore ai 18 anni, che hanno bisogno di informazioni sui prodotti dirette e senza fronzoli, suoni, musichette o effetti speciali, per cui FB è molto probabilmente la piattaforma migliore, con il pubblico più esteso, nella quale quasi sicuramente sarà presente la maggior parte della sua utenza interessata.
Sicuramente potrebbe essere utile puntare anche su IG, TIKTOK, Youtube o altra piattaforma, perché l’ideale è sempre presidiare tutti i canali, sia online che offline, però poi andiamo incontro a quello che è il problema maggiore per le PMI: la produzione dei contenuti.
Una PMI riesce a stento a produrre i contenuti per un solo canale, figuriamoci per due o più.
Ricorriamo sempre a un esempio per essere più chiari: se la nostra azienda di concimi volesse uscire con 3-4 post a settimana solo su FB, il cliente molto probabilmente riuscirebbe a produrre e a recuperare il materiale per le uscite: foto, video, offerte promozionali, domande e risposte, curiosità “how to”, ecc…
Da solo o con l’aiuto di un collaboratore interno potrebbe in qualche modo riuscire a produrli. Ma se nella programmazione inserissimo anche IG e TIK TOK significa che il cliente dovrebbe produrre il triplo dei contenuti, quindi non più 4 a settimana ma 12, e sviluppati nei vari formati nativi delle piattaforme (foto orizzontali e verticali, video orizzontali e verticali, i video ognuno con la sua durata altrimenti non performano, ecc…). Per non parlare delle Stories.
Per produrre questa mole di contenuti serve un content creator, una persona che faccia solo quello dalla mattina alla sera e che le piccole aziende non possono economicamente permettersi.
In conclusione possiamo tranquillamente dire che le piccole aziende devono investire sui social in base alla capacità che hanno di produrre contenuti.
Tanti contenuti=diversi canali, pochi contenuti=un solo canale.
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